Il 20 maggio è la GIORNATA MONDIALE DELLE API, mentre il 22 maggio quella MONDIALE DELLA BIODIVERSITÀ: due temi strettamente correlati tra loro, perché l’una non esisterebbe senza le altre e viceversa, ed entrambe stanno scomparendo!
Slow Food si impegna da sempre per la tutela e la salvaguardia del BIODIVERSO perché: “La biodiversità non è un lusso, ma una condizione imprescindibile per il nostro benessere” citando Cristiana Paşca Palmer, segretario esecutivo della Convenzione sulla diversità biologica.
Per sensibilizzare i cittadini di Rovigo sull’importanza delle api per la salvaguardia della biodiversità, abbiamo deciso di lanciare una campagna sui social di presentazione degli apicoltori del nostro territorio che, con passione e dedizione, si dedicano all’arte dell’apicoltura!
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Ecco gli apicoltori che presenteremo:
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Gianni Stoppa, apicoltore biodinamico che pratica questa attività in modo professionale dal 1995 applicando il metodo biodinamico di apicoltura. Titolare dell’azienda agricola “LA ROTTA” con certificazione biologica produce mieli tipici della pianura veneta, propoli, polline fresco, cera d’api con alveari stanziali per far sì che l’elemento ape sia elemento stabile e integrato del territorio e dell’ecosistema. Docente dal 2007 di corsi di apicoltura presso varie associazioni di apicoltori e culturali ed enti di formazione, propone il metodo biodinamico di apicoltura perché in perfetta sintonia con l’ape e l’universo che ci contiene. Anche ex presidente e attuale consigliere dell’Associazione Regionale Apicoltori del Veneto, tecnico apistico regionale, tiene vivo assieme ad apicoltrici e apicoltori una sede periferica dell’associazione a Salvaterra (Rovigo).
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Matteo De Simone, dottore in agraria e creatore del progetto Saving Bees. Lo scopo del progetto, e a suo dire anche dell’apicoltore, è quello di creare una API-COSCIENZA oltre che una API-CULTURA atte alla tutela della biodiversità e, quindi, della vita stessa. Secondo Matteo per primo, ma anche secondo i valori e principi cardine di SLOW FOOD, la tutela della biodiversità è un atto di amore verso i nostri figli e verso tutte le generazioni future.
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Per l'apicoltore Giovanni Sartori, il rispetto della natura e dei suoi tempi è alla base dell’attività economica svolta nella sua azienda a Canaro (Ro)! Perché fare agricoltura (apicoltura in questo caso), significa creare un’attività economica e questo non è da dimenticare. Troppo spesso infatti dissociamo le due cose, demonizzando il guadagno perché pensato in assoluta contrapposizione con la tutela della natura. Siamo abituati a un sistema economico basato sullo sfruttamento portato all’estremo, sfruttamento della natura, dei suoi abitanti e anche dei lavoratori. I nostri produttori, invece, sono la dimostrazione che è possibile costruire un’economia sensibile, sostenibile e volta alla tutela di ciò che è realmente prezioso: il tempo e il rispetto!
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L’apicoltore Roberto Lanfredini di Castelnovo Bariano (RO), è meravigliato soprattutto dalla struttura sociale delle api! L’Ape Regina nasce con il solo scopo di sostituire un’altra ape regina, così come il Fuco nasce solo per fecondare la regina! L’alveare è popolato da numerosissime api operaie, nate dalla regina, dove ognuna ha un compito ben preciso a seconda dell’età. E’ poi tutelato dalle guardiane, disposte a sacrificare la propria vita in difesa della colonia, che ha il compito di provvedere al necessario per la vita dell’alveare: acqua, nettare, polline e propoli. Uno schema molto preciso, creato dalla natura e che ha dell’incredibile. Per i nostri apicoltori è impossibile non rimanerne ammaliati!
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Per Elisa Bedendo dell’azienda agricola “La Longhina” ad Arquà Polesine (Ro), quello delle Api è un mondo meraviglioso e noi siamo d’accordo con lei! Citando le sue parole “quello delle api è un mondo smisurato, complesso, per certi versi misterioso e quando l’ho incrociato per me è stato inevitabile subirne il fascino: è così che è nata la voglia di inserire l’attività di apicoltura nel progetto agricolo che covavo già da qualche anno e che muoveva dall’idea di interferire il meno possibile con gli equilibri della natura, assecondandone i ritmi. È per questo che fare apicoltura per me significa assumere un atteggiamento di rispetto nei confronti di questi animali, meravigliarmi per la loro capacità di restare selvatici anche se allevati, guardare quasi con invidia la perfezione della loro organizzazione sociale, sapere di conoscere sempre troppo poco e quindi coltivare la curiosità e il dubbio, osservare e studiare, ringraziare per la generosità, godere dell’abbondanza quando c’è e saperla attendere senza forzature quando invece manca”
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Ilaria Turri, titolare dell’azienda agricola “Corte Burchio” a Bellombra (Ro), oltre a produrre miele, produce anche prodotti cosmetici a base di miele (e non solo), caramelle, sciroppi, tisane e coltiva anche meravigliose erbe officinali. Ilaria segue le sue api con grandissimo amore e rispetto, senza interferire troppo nella loro vita. Sostiene che ogni loro azione, è quella che hanno considerato la migliore per il loro bene. L’unica cosa da fare e osservarle e imparare da loro.
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Alessio Marangon, dell’omonima apicoltura che si trova a Porto Tolle (Ro), crede nelle future generazioni e nella loro sensibilizzazione per portare avanti una politica agricola sostenibile e creare una cultura “biodiversa”. Perché è vero che dobbiamo consegnare loro un mondo migliore, ma abbiamo anche il compito di insegnare loro come tutelarlo! Salvaguardare la biodiversità è un lavoro collettivo, si tramanda tra le generazioni e noi di Slow Food ci impegniamo perché questa diventi una nuova tradizione!
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Miriam Verzola, apicoltrice di Canda (Ro), ci racconta che “con il loro lavoro di impollinazione le api, come gli altri insetti impollinatori, ci insegnano che tutto è interconnesso: ciò che accade nel piccolo si riverbera nel grande e viceversa. Penso che la consapevolezza di questa interdipendenza tra micro e macro sia fondamentale per la salvaguardia delle api e la tutela dell'ambiente in cui viviamo".